Scegli i tuoi pari

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Scegliete amici, amanti e amori che siano ali forti con cui spiccare il volo, che vi aiutino a nascere, pure quando nascere fa male, per scoprire chi siete davvero, per rendervi persone migliori. Scegliete chi vi rimprovera per troppo affetto, invece di chi vi consola per convenienza. Chi vi affronta a muso duro, vi urla a dosso e alla fine resta. Scegliete chi non vi incatena all’immobilità del suolo, ma disegna per voi un altro pezzo di cielo. Chi non fa promesse e poi le mantiene. Chi tradisce le aspettative, perchè non c’è altro modo di onorare la vita, nella sua magnifica imperfezione. Chi vi cambia gli occhi, o ve li restituisce per la prima volta, mostrandovi un modo diverso di guardare. Scegliete chi vi spinge a lottare, a combattere, a crescere, a sperimentare. Chi inventa ogni giorno colori nuovi, e ha incoscienza abbastanza da accostare il verde col giallo, il blu cobalto col rosso rubino, perchè nulla ci fa più coraggiosi come la capacità di rompere gli schemi e sovvertire l’ovvio. Scegliete chi vi fa paura. E poi, scegliete chi vi fa venire voglia di vincere quella paura.

Ieri sera, Barbara mi ha inviato questa bellissima poesia di Antonia Storace, tratta dal libro “Donne al quadrato”.

e… visto il tema… non potevo non condividere 😉

GRAZIE BARBY !!!!!!!!!!

 

 

 

 

 

 

Aurora nel buio, thriller scritto da Barbara Baraldi -Recensione-

Oggi ho deciso di recensire un libro che ho letto di un fiato: Aurora nel buio, thriller scritto da Barbara Baraldi, scrittrice italiana, originaria dell’Emilia, sceneggiatrice per i fumetti di Dylan Dog e vincitrice di diversi premi letterari italiani (Premio Hitchcock – Garfagnana nel giallo; Premio Giallo d’A(mare); Premio Valtenesi…)

Il libro in oggetto segue le vicende di Aurora Scalviati, brillante ispettore che, in seguito ad una sparatoria, ha sviluppato un disturbo bipolare e che viene trasferita in una cittadina dell’Emilia. Appena arrivata, s’imbatte nel cadavere di una donna e, unica, si rende conto di trovarsi davanti ad un serial killer. In lotta contro il tempo e l’ostilità dei colleghi, Aurora porterà avanti l’indagine seguendo il proprio istinto e mettendo in gioco tutta se stessa.

Aurora
Illustrazione ispirata al libro “Aurora nel buio” di Barbara Baraldi

“Ci sono storie che raccontano di luoghi infestati, di case in cui il male ha messo radici a causa delle tragedie che vi si sono consumate, di spazi che di quel male sono stati ispiratori”.

Così si apre Aurora nel buio, dando il via a quelle ombre che si dipaneranno per tutto il libro. L’autrice usa uno stile semplice per raccontare una storia complicata, che si muove tra personaggi principali e secondari ben caratterizzati, ognuno con i propri lati di luce e ombra, con i loro segreti, colpe e desideri.

E’ una trama che tiene avvinta a sé, che spinge il lettore a leggere il capitolo successivo per scoprire cosa succederà ad Aurora e colleghi, chi è l’assassino e perché ha agito cob quella efferatezza? Arrivare al capitolo finale sembra divenire essenziale per chi si lascia immergere nella trama del libro.

L’autrice ti porta in un mondo che scava nella psiche umana, nella contrapposizione tra paura e speranza, in un dualismo che è presente in tutti noi, persino nella normalità di tutti i giorni.

Posso dire di aver letto questo libro in poche settimane e di averne apprezzato ogni capitolo, ogni parola; ho seguito Aurora nel suo calvario, fino al colpo di scena finale.

Lascio ora a voi lettori la scelta di seguire la mia recensione e leggere questo thriller; da parte mia, dopo Aurora nel buio, non vedo l’ora di immergermi ancora nel mondo creato dall’autrice con il secondo capitolo: Osservatore Oscuro.

Barbara 🙂

Se Batman ha Robin, io ho Barbara.

Quando ho aperto “AntonellaDiMuroVisualArt”, non mi interessava avere un blog come scrittrice, ma solo un blog per parlare di scrittura, fumetto, disegnatori, fotografia; cioè le mie passioni. E’ anche un po’ per merito suo che alcune di queste hanno preso il sopravvento.
Scrivere mi è sempre piaciuto, ma da quando ho ricominciato a disegnare mi sono resa conto di cosa voglio fare davvero nella vita. Il disegno è qualcosa che mi fa sentire bene, è un bisogno primario, e non voglio più smettere!

Quindi, i prossimi articoli saranno illustrati da me e scritti dalla mia “Aiutante” 🙂

Se Batman ha Robin io ho Barbara.

 

 Chi è Barbara?

Barby

Barbara Pedroni

Nata il 3/09/1981 e residente in provincia di Varese, dal 2015 ha seguito i corsi dedicati al Fumetto presso ComicArte Varese, tra i cui insegnanti spiccano i nomi di Costantin Migliorini, Antonio Serra, Lara Bartoli e Giuseppe Candita; esordisce come fumettista a Cartoomics 2017, con l’albo “Vivo a Fumetti” autoproduzione di ComicArteVarese.

Prima ancora del disegno, è sempre stata appassionata di cinema, viaggi e soprattutto di libri, in particolare thriller, noir e fantasy.

Dopo l’esordio come fumettista, seguendo la sua prima passione, si cimenta con la sua prima recensione di un libro.

….  Vai Barby il prossimo articolo è tutto tuo!!!!…. 🙂

a presto

Lanto

IL PRIMO AMORE NON SI SCORDA MAI, ma se ne hai l’occasione ci passi il sabato pomeriggio insieme.

il talento di un artista non è determinato solo dalla qualità dei pensieri che vuole trasmettere, ma anche dalla capacità di esprimerli così bene da farli giungere agli altri senza alcuna distorsione. Il risultato della guerra tre pensiero e capacità di esprimerlo, tra sogno e realtà, è quasi sempre un compromesso o una approssimazione. Non riusciamo che raramente a raggiungere il grande pubblico e, in fondo, rimaniamo più che soddisfatti se siamo capiti e apprezzati da una minoranza di persone sensibili”.

( Escher)

Dal 24 giugno 2016 al 22 gennaio 2017, duecento opere saranno esposte nelle sale di Palazzo Reale a Milano: una grande mostra interamente dedicata a Maurits Cornelis Escher (1898-1972), l’incisore, intellettuale e matematico che ha colonizzato l’immaginario collettivo con le sue opere visionarie.

Questo sabato pomeriggio ho avuto l’opportunità di gustarmi questa fantastica mostra con il mio primo amore, Escher, e volevo condividerla con voi tramite alcuni paragrafi estratti dalla mia tesi di Laurea.

Buona lettura e Buon Viaggio!!!! 😀

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L’artista Maurits Cornelis Escher è un geniale creatore di illusioni, di mondi ed oggetti irreali che ad una prima occhiata possono ingannare ed apparire reali, rivelando ben presto sorprese nascoste.
Il segreto di quella che può sembrare una fantasia immaginativa fuori del comune, collegata, ad una eccezionale capacità grafica, è in verità molto poco fantasioso, sono infatti la matematica, la geometria, la cristallografia, passioni tanto forti in Escher quanto quella artistica.

La sua attività di grafico lo porta ad operare sul piano bidimensionale, ma è da subito evidente che il suo interesse per la realtà tridimensionale è talmente forte che lo impegna a ricercare mezzi espressivi adatti a sottoporre la forma spaziale alle leggi limitative dell’immagine piana.
Da tale conflitto e da tale aspirazione scaturiscono le straordinarie opere grafiche di Escher.
Codesto discorso non è così chiaro ed evidente come potrebbe sembrare, poiché, non solo siamo sottoposti al fascino di un’immagine spaziale tridimensionale su una superficie piana, ma anche ad un ulteriore ed inconsueto fatto: in ogni rappresentazione, l’immagine costruita è quella di una figura che non potrebbe mai avere un’esistenza spaziale concreta, secondo la logica corrente.

Molte delle opere di Escher, soprattutto quelle ad impronta apparentemente decorativistica, hanno in realtà alla base il concetto matematico dell’infinito.
Ossessionato dal concetto di divisione regolare del piano, l’artista studia ed inventa simmetrie di vario tipo, cercando di utilizzare la divisione del piano come mezzo per catturare e arrestare il concetto di infinito, realizzando opere in cui la tassellatura può continuare indefinitamente, avendo come sfida finale il contenere l’infinito entro i confini di una sola pagina.

Uno dei temi che più affascinò Escher fu la rappresentazione di mondi simultanei, di un mondo infinito in uno spazio finito, tema che egli trasferì visivamente in numerose delle sue opere, nelle quali sono contemporaneamente presenti due mondi, quello percepito dall’artista e quello a cui le sue percezioni non possono arrivare, pur trovandosi nello stesso posto e nello stesso momento, a ciò corrispondendo studi grafici e rigorose modellizzazioni matematiche, frutto di ricerche condotte per lunghi anni.

Escher assimilò le interrelazioni tra la geometria dello spazio e la logica dello spazio, utilizzando spesso uno dei modelli di logica dello spazio che si basa sul gioco di luci ed ombre applicato ad oggetti concavi o convessi, suggerendo in alcuni casi il capovolgimento intuitivo tra interno ed esterno, con indizi visivi illusori.

In altri casi, applicandosi allo studio della prospettiva, Escher esplica il suo interesse per gli angoli visivi più insoliti e realizza composizioni in cui l’alto e il basso e l’orientamento degli oggetti a destra o a sinistra, dipendono dalla posizione che l’osservatore decide di prendere nei confronti dell’opera, cosicchè il concetto comune di “sopra” e “sotto” assume un significato casuale e temporaneo, relativamente legato al particolare del quadro su cui si centra l’attenzione dell’osservatore: anche in questo caso, l’illusione colloca il sistema visivo nell’incapacità di risolvere in maniera appropriata informazioni che giungono in maniera ambigua.

Tuttora, per la singolarità di molte intuizioni di questo geniale artista, le sue figure impossibili e i suoi paradossi logici sono scopo di studio da parte di storici dell’arte, ma anche di psicologi della percezione, poiché, come dice Al Seckel, esperto di scienze cognitive del California Istitute of Thechnology:

“ La percezione non è un percorso semplice, anche e a noi può apparire così, perché ci riesce naturale. Gli inganni ottici sono una finestra attraverso cui possiamo comprendere il funzionamento della vista e del cervello umano. I giochi e i trucchi portano allo scoperto i limiti del sistema visivo molto meglio della normale visione”.

Escher è un grande esempio di come matematica, geometria ed arte possano unirsi ed esprimere le singolari possibilità implicite situate nella struttura spaziale, grazie ad una intelligenza sopra la norma, una spiccata immaginazione, uno spiccato intelletto con cui riusciva ad indagare e riconoscere nella natura modelli e ritmi nascosti, riconoscendo nelle sue idee alla base dei suoi lavori.

Una volta iscritta all’Accademia di Belle Arti, il mio percorso didattico-artistisco si è orientato verso la ricerca di un’arte che esprimesse a pieno l’ambiguità del nostro tempo cercando di creare un’opera d’arte che fosse una sintesi tra la realtà esterna e il mondo interiore. Le esperienze umane, le emozioni dovevano concretizzarsi in immagini costruite ingegnosamente venendo così immortalate su di una lastra rendendole così eterne. Proprio come Escher il cammino dell’uomo era un viaggio che iniziava sulla terra ma che, purificandosi, poteva raggiungere un superiore stato di ritrovata innocenza. Questo percorso doveva obbligatoriamente iniziare all’interno dell’Io, guardando dentro me stessa e prendendo coscienza del proprio guardare, cosicchè ciò che ho visto è possibile che possa vederlo ugualmente lo spettatore, l’introspezione è quindi il primo passo verso il mondo esteriore, che nella visione realizzata su carta diventa palpabile senza perdere nulla della sua immaterialità.

Se vi ho incuriositi ed ho abbastanza stuzzicato la vostra fantasia, vi mostro qui di seguito il mio progetto allegato alla mia tesi “Escher contro Escher, una ricerca tra geometria dello spazio e del segno nell’opera di un maestro incisore”.

ADESSO è il momento giusto!

Penso che sia un’idea terribile, aspettare di essere pronti. Ho come l’impressione che nessuno sia mai pronto per nulla. Non esiste qualcosa come “quando sarò pronto”.

Esiste solo adesso! Quindi tanto vale cominciare subito. Adesso è il momento giusto!

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Dopo una pausa di qualche mese ho deciso di ricominciare a scrivere!
Io ho un sacco di passioni, la fotografia, la lettura, il fumetto, l’arte. Sono tutte passioni diverse ma sono tutte una sola. La comunicazione..

Adoro la fotografia perché mi permette di fermare il tempo, perché mi da una prospettiva diversa, perché mi insegna che le cose sono nel modo in cui tu le sai vedere. Adoro la lettura perché mi mette accanto alle persone da cui voglio imparare qualcosa, da cui voglio farmi emozionare, in qualsiasi momento… basta aprire il libro. Adoro il fumetto perché per me è una droga irrinunciabile che mi aiuta a tirare avanti nei momenti difficili e che mi esalta nei momenti sereni. Adoro l’Arte perchè per me è questo: il godere delle proprie doti, perché per me fa Arte sia chi dipinge, ma anche chi guarda un dipinto,sia chi suona che chi ascolta.

Ed io tutte queste mie passioni voglio comunicarvele ☺

Al prossimo articolo! Buon inizio settimana!!!!

Tu sei dove sei e ciò che sei a causa di te stesso. Tutto ciò che sei oggi, o che sarai in futuro, dipende da te. La tua vita attuale è la somma totale delle tue scelte, decisioni e azioni fatte fino a questo punto. Puoi plasmare il tuo futuro modificando i tuoi comportamenti. Puoi fare scelte nuove e prendere decisioni che siano più coerenti con la persona che vuoi essere e con le cose che vuoi realizzare nella tua vita.

Brian Tracy, da “Abitudini da un milione di dollari”

Delladio Indieversus Experience

Mi fa piacere segnalarvi l’evento online di domani sera, martedì 1 Marzo, dalle ore 21 Simone Delladio sarà online e disegnerà in streaming per il canale Indieversus, progetto che si propone di avvicinare i disegnatori al pubblico attraverso eventi live con annessa chatroom.

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Cos’è Indieversus?

E’ un modo per mettere a più stretto contatto autori/autrici di fumetto col pubblico.
Si realizza attraverso un evento live in cui l’artista disegna in diretta per il pubblico e, vicino alla finestra della live, c’è la possibilità di una seconda finestra chat in cui fare domande e chiacchierare col pubblico stesso.
La serata si strutturerà così: Simone avrà puntate due webcam (una sul viso e una direzionata sul foglio e sulle sue mani che disegnano) disegnerà per un’ora e mezza circa, verrà intervistato e come guest star dell’evento ci sarà Andrea Cavaletto, entrambi già conosciuti nel blog e di persona, per chi ha partecipato, presso il ComicArte a Varese.

Come partecipare?

Si possono acquistare i biglietti d’ingresso comprensivi di reward ultra speciali e personalizzati direttamente sul sito (qui).

Un ringraziamento speciale lo devo a Laura Spianelli che, conoscendo la mia passione per il fumetto e disegno, mi ha fatto scoprire questa nuova iniziativa che io ho voluto condividere con tutti voi.

Ci vediamo in chat!! 😀

Morgan Lost came in Varese

Sabato 13 Gennaio presso la fumetteria Crazy Comics a Varese, dalle ore 15 si terrà l’incontro con Claudio Chiaverotti e Lola Airaghi per parlare di Morgan Lost.

In questo post voglio darvi qualche breve informazione sui due ospiti:

Claudio Chiaverotti è una delle firme storiche della Bonelli Editore, per la quale ha scritto numerose storie di Dylan Dog che noi tutti conosciamo e creato la saga di Brendon, fumetto fantasy che narra le avventure di un cavaliere di ventura in una terra post-apocalittica.

Claudio Chiaverotti
Claudio Chiaverotti

Oggi la sua ultima fatica, Morgan Lost, cacciatore di taglie daltonico che ci fa sognare raccontandoci attraverso le sue sfumature di rosso e di grigio le sue avventure nella città di New Heliopolis.

 

 

 

 

Al fianco di Chiaverotti ci sarà una delle fumettiste più conosciute dell’universo nazionale Lola Airaghi,

Lola Airaghi
Lola Airaghi

disegnatrice per la Sergio Bonelli di tanti celebri personaggi, tra cui Legs WeaverBrendon e l’Indagatore dell’Incubo, figura di riferimento dell’intero panorama italiano, Dylan Dog.

Senza dimenticare la stretta collaborazione con Paola Barbato per la creazione al fumetto online Davvero e la più recente testata Morgan Lost.

Sicuramente io non mancherò…e tu???

Sergio Giardo il fantastico

Secondo post dedicato all’incontro con Antonio Serra e Sergio Giardo che si terrà presso fumetteria Crazy Comics a Varese sabato 6 Febbraio a partire dalle 15 (per info e adesioni, ecco il link all’evento).

Questo post è dedicato a Sergio Giardo. Fantastico perchè? Vediamo di conoscerlo meglio…

Giardo sergio
Giardo sergio

Per Sergio Giardo,i fumetti sono stati la sua passione fin dall’infanzia,dopo il liceo artistico si è iscritto ad una scuola di grafica pubblicitaria per poi seguire otto anni di lavoro come illustratore e art director pubblicitario. 

Nel 1994 diventa collaboratore della casa editrice Bonelli, inizialmente lavorando sulla testata di Zona X,  disegnando le miniserie Legione stellare e La Stirpe di Elan e successivamente nel 1997 disegnando una storia di Legs Weaver.

Dal 2004 Sergio entra nello staff di Martin Mystère, disegnando una storia per l’Almanacco del Mistero e sette episodi per lo spin-off storie da Altrove.

Nel 2009 inchiostra le matite di Matteo Resinanti per il numero 215 di Nathan Never e nel 2010 illustra, su testi di Antonio Serra, un episodio della miniserie bonelliana Greystorm.

Dal marzo 2012 diventa il copertinista ufficiale degli albi della serie regolare di Nathan Never.

copertina Nathan Never
copertina Nathan Never

Sergio è instancabile, insegna presso la Scuola Internazionale di Comics di Torino e lavora anche per l’animazione, collaborando come character designer con The Animation Band per le serie televisive “Farhat – Il principe del deserto” e “Sandokan III – Le due tigri”.

Non stupiamoci se negli ultimi anni Sergio ci dimostra che è anche un bravo scrittore, infatti nel 2015 pubblica con Plesio Editore un romanzo di fantascienza dal titolo Roy Rocket.

Praticamente un manico a 360gradi! 🙂

Non vedo l’ora di questo sabato!!! E tu???

Antonio Serra tra fumetto e fantascienza

Sabato 6 Febbraio si terrà l’incontro con due grandi autori bonelliani, Antonio Serra, sceneggiatore e scrittore, e Sergio Giardo, disegnatore. L’evento si terrà presso la fumetteria Crazy Comics a Varese, a partire dalle ore 15 (link all’evento: qui).

Per l’occasione, ho voluto approfondire un po’ la loro storia e mi piacerebbe condividerla con voi in questi due post. Iniziamo da Antonio Serra.

Antonio Serra
Antonio Serra

Antonio Serra nasce nella bellissima cittadina marittima di Alghero, muove i suoi primi passi nel mondo dell’editoria e della fiction di carta alla fine degli anni Settanta, quando cura la rivista amatoriale di fantascienza Fate largo

Trasferitosi a Milano riesce ad entrare nel 1987 alla Sergio Bonelli Editore, ma bisogna ricordare che alcune sue collaborazioni compaiono già dal 1985.

Dopo aver sceneggiato alcune storie di Martin Mystère e Dylan Dog, nel 1991 il colpo di genio, insieme a Medda e Vigna e con la collaborazione grafica di Claudio Castellini, idea Nathan Never. Chi non conosce Natan Never? La prima testata fantascientifica della Bonelli che tutt’oggi rimane uno dei suoi personaggio più noti e di maggior successo.

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Copertina Natan Never

Nel 1995, da uno dei personaggi coprotagonisti di Nathan Never, Legs Weaver, Serra ed altri autori daranno vita ad uno spin-off, anch’esso a suo modo innovativo nel panorama bonelliano, pultroppo la testata cessa la pubblicazione, ma la protagonista rientrerà successivamente nella serie principale.

Oltre a sceneggiare Nathan Never, Serra ha anche autore di alcune delle voci dedicate alle produzioni fumettistiche giapponesi dell’enciclopedia a fascicoli La grande avventura dei fumetti, edita dall’Istituto Geografico De Agostini.

Dal 2001 viene pubblicata un’altra serie di fantascienza,Gregory Hunter, ma non riscuoterà il successo di pubblico e scomparirà dalle edicole dopo l’uscita di 17 albi e di un unico speciale.

Serra, oltre a seguire la realizzazione di tutte le pubblicazioni legate a Nathan Never, ha ideato la miniserie Greystorm, miniserie di 12 albi, ispirato ai romanzi scientifico-avventurosi di Giulio Verne, per la prima volta nelle serie Bonelli, non ha per protagonista un eroe positivo.

Infine nel 2012 esce Sul pianeta perduto, ottavo numero della collana Romanzi a Fumetti, disegnato da Paolo Bacilier.

Ho una fantastica informazione da rivelarvi dal 18/2/16 presso ComicArte Varese iniziera il corso di sceneggiatura tenuto proprio da Antonio Serra, aggiungerei imperdibile! 🙂

 

Per il momento vi saluto, al prossimo post 😉

Nicola Genzianella: il fumettista delle tenebre

Secondo post dedicato aThe Noise, primo fumetto auto-prodotto da Ora Pro Comics, sceneggiato da Pietro Gandolfi e disegnato da Nicola Genzianella che saranno ospiti della fumetteria Crazy Comics a Varese sabato 30 Gennaio a partire dalle 15 (per info e adesioni, ecco il link all’evento).

 Qui trovate invece il mio articolo su Pietro Gandolfi.

Ora è il momento di parlarvi della mano che ha dato vita a The Noise, Nicola Ganzianella!

Nicola Genzianella
Nicola Genzianella

Genzianella nasce nel ’67 a Milano, da famiglia abruzzese. Dopo il liceo scientifico frequenta la Scuola del Fumetto di Milano. Insieme a tre compagni di corso della Scuola del Fumetto, Andrea Cortellazzi, Livio Cazzulani ed Antonio Mola crea il gruppo artistico ALAN. questo team produrrà, nel 1990, Figli dell’Olocausto il primo role play game post apocalittico di ambientazione italiana. Sempre in quell’anno disegna un episodio della serie Zona X  per Sergio Bonelli Editore e contemporaneamente lavora come illustratore di rebus e di mini-storie gialle.

Nicola esordisce con la celebre rivista Intrepido, disegnando I Crononauti e No exitillustra alcuni racconti di Guy de Maupassant e Jack London, pubblicati da Xenia Editrice nella collana Capolavori del mistero e disegna un episodio della Storia dell’umanità a fumetti per la De Agostini.

Nel 1998 lavora su Il Giornalino delle Edizioni Paoline, inizialmente su Jobhel e poi sulle storie di Giovanni XXIII, San Valentino e delle Olimpiadi Moderne.

Nello stesso periodo ritorna alla Sergio Bonelli Editore per lavorare alla neonata serie horror Dampyr, testata che lo ha reso celebre e su cui tutt’ora lavora (Dalle tenebre è il titolo della sua prima storia).

Un’illustrazione di Genzianella presa dal suo sito.

Dal 2006 collabora con la casa editrice belga Dupuis, per la quale realizza il secondo volume della serie Bunker, su sceneggiatura di Christophe Bec e Stephan Betbeder, a cui faranno seguito quattro volumi. Quest’opera ha ricevuto, al festival della BD di Tolosa, il riconoscimento del premio Le Brique come migliore fumetto di fantascienza dell’anno. Attualmente sempre per la Depuis sta lavorando ad un nuovo libro e ad una nuova serie.

E’ reduce da una ministoria di Tex a colori, uscita nel novembre 2013; il suo ultimo albo di Dampyr è intitolato la lunga notte dell’odio ed è dell’Aprile 2015. Ha realizzato due copertine del magazine Cannibal Family di Edizioni Inkiostro (di questa serie ne ho già parlato anch’io sul blog). Nel 2015, insieme allo scrittore Pietro Gandolfi ha creato la nuova serie horror The Noise, presentata in anteprima durante Cartoomics con il numero 0, mentre il numero 1 è stato portato a LuccaComics lo stesso anno.

Non vedo l’ora di poterlo conoscere domani, insieme allo sceneggiatore Pietro Gandolfi: presenteranno insieme The Noise e saranno a disposizione per domande, sketch e autografi.

Un’occasione da non perdere per tutti gli amanti del fumetto italiano di qualità! 😀